Ci sono momenti in cui un imprenditore scopre che la distanza tra ciò che pensava di conoscere e la realtà di una crisi è abissale.
Non si tratta più di gestire difficoltà quotidiane: è il terreno stesso sotto i piedi che sembra cedere.
In quei passaggi, ogni scelta pesa non solo sull’impresa, ma anche sulla vita personale.
Una procedura negoziale di concordato in continuità non è mai solo un iter tecnico o giuridico: è un percorso che mette a nudo la persona prima ancora che l’impresa. Ho imparato sulla mia pelle quanto questo possa cambiare il modo in cui guardiamo al lavoro, ai rapporti professionali e al concetto stesso di responsabilità civile e penale.
Per questo, se qualcuno si trova oggi ad affrontare simili passaggi e desidera avere un’opinione da chi non solo li ha studiati, ma li ha vissuti e ne ha sopportato le conseguenze, può scrivermi. Non troverà risposte preconfezionate, ma uno sguardo imprenditoriale che conosce dall’interno il peso e le insidie di tali percorsi.
Molti di questi temi sono raccontati anche nel mio romanzo Il Battito di Rigel, che porta sul piano narrativo le domande e le sfide che inevitabilmente emergono quando la crisi diventa esperienza concreta.
Corrado Maggi 30.09.25